Pronti a scoprire quale è il prodotto che può fregiarsi del titolo di ‘miglior rum’? Ma come si scrive? Rum, rhum o ron? Sono tutte grafie corrette che dipendono dal Paese di origine del prodotto.
Ciò premesso, saltiamo per Paesi lontani per capire non solo quale è il rum migliore per mojito e per altri cocktail dal sapore esotico (così richiesti nelle serate estive e in quelle di festa), ma anche come si distinguono le tipologie di rum e quali sono i campioni di categoria.
In questa guida presentiamo una selezione del meglio che si trova in commercio: dal rum bianco migliore per drink beverini fino al rum Zacapa da meditazione. Non resta che leggere, individuare il miglior rum e… preparare il ghiaccio.
Un rum lussuoso da non mancare nella collezione degli intenditori.
Rum da meditazione e complesso, dal colore ambrato scuro che arriva fino alle sfumature di mogano. Quando lo andiamo a degustare, il sapore al palato si articola in un sorso morbido e armonico. Lo possiamo classificare come il prodotto ideale per entrare nel mondo del rum da una porta di ingresso di lusso, che spalanca lo sguardo ai liquori di altissima qualità pur conservando alcune caratteristiche dei prodotti più facili.
Il Rum Zacapa X.O. affina l’invecchiamento in diverse botti di rovere francesi utilizzate per sherry, bourbon whisky e vini Pedro Ximenez e termina l’invecchiamento in barili di querce bianca nelle quali ha precedentemente riposato il cognac francese.
Un rum esotico, ma equilibrato per delle serate speciali.
Rum dominicano destinato agli appassionati e agli intenditori di liquori caraibici invecchiati. Una bottiglia perfetta per un regalo ai cultori del genere, ma anche da aprire in serate speciali per ricreare suggestioni esotiche. Ne parliamo perché abbiamo apprezzato la scelta della materia prima e il processo produttivo accurato che sono la base di ogni rum che aspiri ad una classificazione di qualità.
Cosa rende unico il Matusalem Gran Reserva 23? Senza dubbio la distilleria! Matusalem & Co. produce rum dal XIX secolo e si distingue per l’attenzione all’affinamento in botte di legno realizzato con il Metodo Solera. Non per nulla il nome si ispira al personaggio biblico Matusalemme per richiamare l’invecchiamento molto lungo. Come emerge tale procedimento nel bicchiere? Con un carosello di note che spaziano dalla frutta secca alla mou, fino alla pasticceria secca e che evocano un gusto simile al cognac.
Un rum del gusto particolare con la tecnologia sofisticata di invecchiamento, adatto a tanti cocktail.
Il Dos Maderas 5+5 è ottenuto selezionando e miscelando rum provenienti da Barbados e Guyana: due origini molto distanti che danno vita ad un prodotto con caratteristiche organolettiche particolari e riconoscibili. Anche perché questo rum invecchia ai Caraibi per minimo cinque anni e al termine di questa prima fase viene trasferito in Spagna dove completa il secondo periodo di invecchiamento.
Il melting pot è la caratteristica distintiva di questo rum che unisce le culture di Barbados e Repubblica di Guyana. Per fondere in un unico corpo due anime così diverse il processo produttivo deve essere speciale. I rum sono mixati dal mastro miscelatore secondo una tecnica segreta. La nuova miscela invecchia ai Caraibi per 5 anni in botti Bourbon, dopodiché è trasferita a Jerez de la Frontera dove il Ron Dos Maderas 5+5 invecchia in botti di cherry premiati a livello mondiale.
Un gusto unico composto da miscela di oltre 60 rum diversi con note di arancia e cacao.
Torniamo in Venezuela per un rum dalle caratteristiche interessanti, come si conviene ad una miscela vincitrice più volte di premi internazionali. Versato nel ballon, il Diplomatico Reserva si mostra con un colore ambra scura e un sentore predominante di vaniglia che quando si apre rilascia anche succo di arancia e cacao. Al palato è elagante e molto piacevole, grazie al retrogusto di fondente e zucchero di canna e alla persistenza finale di frutta secca (noci e nocciole).
Partiamo dall’acqua impiegata nella distillazione, proveniente da pozzi scavati a oltre 50 metri di profondità sulle Ande. Sarà questo il segreto che fa del Diplomatico Reserva il prodotto di punta di Distileriás Unidas? In parte sì, ma anche il processo produttivo rende unico questo liquore, composto da un blend di oltre 60 rum diversi, dei quali l’80% sono heavy rum ottenuti dal Pot Still e gli altri da alambicco a colonna.
Lo spirito piratesco sia del contenuto che nel design del contenitore fa diventare questo rum un ottimo regalo.
Chiudiamo la nostra carrellata tornando nei Caraibi con il Pyrat XO, un blend selezionato ed invecchiato almeno 15 anni in barili, appositamente scelti e importati dalle principali regioni vinicole, di quercia americana e francese. Questo rum, prodotto con canna da zucchero, è frutto della selezione dei migliori rum dell’arcipelago di Anguilla. La distillazione avviene in alambicco come da tradizione e l’aspetto è di un colore ambra brillante che al gusto è corposo e intenso con una persistenza apprezzabile. Il rum Pyrat XO Reserve è imbottigliato in Guyana.
Al di là del gusto e degli aromi, quello che ci preme evidenziare è il packaging del Pyrat XO: la sua bottiglia è infatti una copia perfetta di una delle bottiglie rinvenute nel XIX secolo sulle navi dei pirati dei Caraibi. Lo spirito piratesco che aleggia nel nome è quindi sottolineato anche dalla bottiglia che viene decorata a mano in Guyana con l’aggiunta della medaglia porta fortuna, recante l’immagine del protettore dei bartender (Hoiti).
Una spruzzata di piacevoli note dolci e un retrogusto affumicato sono nascosti nel rum di qualità con il prezzo conveniente.
Panama è la prossima tappa del nostro viaggio degustativo alla ricerca del migliore rum qualità/prezzo. Naud 15 Anni Vecchio Anejo Ron Panama Rum ha un colore mogano, o meglio un rosso mogano, che sprigiona sentori di frutta e cioccolato, tutti riscontrabili all’assaggio insieme a cocco e zucchero vanigliato. L’aroma tipico e marcato è dato anche dal legno usato per l’invecchiamento.
La melassa è il prodotto di base di questo rum distillato a Panama in alambicchi a colonna. Nel Centro America inizia anche la sua prima fase di conservazione in botti di rovere americana in precedenza destinate al bourbon, poi sono le botti di cognac in Francia ad accoglierlo per la seconda e ultima fase di affinamento.
Gli agrumi, la frutta secca e le spezie nel rum invecchiato 21 anni non vi fanno deludere.
Rum di color scuro, ma con sfumature ramate e brillanti che lasciano presagire morbidezza ed eleganza. Aspettative ripagate da un profumo intenso che mescola scorza di agrume e frutta secca, vaniglia e note tostate. Benvenuti nel mondo del rum invecchiato, laddove la complessità sposa la sensualità del gusto, con gli aromi ancora di agrumi e di spezie, ma anche di caramello, che accarezzano il palato con una piacevole persistenza.
Cosa caratterizza in modo unico questo rum? Sicuramente gli ingredienti usati per la produzione: dall’acqua purissima alla canna da zucchero di prima scelta. Anche gli strumenti utilizzati sono di qualità assoluta: come gli alambicchi di rame per la distillazione e i barili di quercia americana bianca (usate per la produzione del bourbon whiskey), nei quali Appleton Estate completa il suo affinamento in 21 anni.
La diffusione mondiale di questo liquore ha trasformato la nostra guida alla scelta del migliore rum al mondo, in una sfida dall’esito mai scontato. Nella selezione fra rum bianchi, rum scuri e rum speziati abbiamo approfondito ogni aspetto, così da individuare le marche e le bottiglie perfette per ogni occasione. E a coloro che non vanno oltre rum e cola nelle serate estive, diciamo: “Siete pronti a diventare esperti conoscitori del rum?”.
La terminologia è importante quando si vuole approcciarsi ai distillati. Il rum non fa eccezione. Iniziamo quindi con il glossario di base che ogni esperto di rum deve padroneggiare.
Il rum non conosce confini geografici e viene prodotto e venduto in molti Paesi del mondo: dalle Filippine al Nicaragua, dall’India alle Barbados per citare luoghi molto lontani fra loro. Perché è così diffuso? Perché è un liquore a base di canna da zucchero e la canna da zucchero è coltivata in varietà diverse ad ogni latitudine.
Vero è che se vogliamo individuare la ‘casa’ del rum non possiamo non focalizzarci sui Caraibi e sul Centro e Sud America. Repubblica Dominicana, Haiti, Giamaica, St. Lucia, Trinidad e Tobago, Antigua e Barbuda sono soltanto alcuni esempi di zone di origine del rum facenti parte di WIRSPA (West Indies Rum and Spirits Producers Association), che conta 14 Paesi come membri dell’associazione. Ma troviamo produttori artigianali e industriali anche negli Stati Uniti, in Venezuela, a Cuba e anche in Australia e in Canada.
Come si produce il rum? Esistono due metodi per produrre il rum dalla canna di zucchero.
Non sempre il rum appena distillato viene imbottigliato per la vendita, alcune tipologie vengono lasciate invecchiare. Come i rum invecchiati nei Caraibi che richiedono molto tempo per l’affinamento a causa del caldo tropicale che tende ad accelerare l’evaporazione. Ci sono poi dei marchi di rum che terminano il proprio processo di invecchiamento in botti di vino o di cognac per un profilo aromatico unico.
Il rum mescola spesso lotti di età varie, un esempio comune può essere quello di includere il 30% di rum di un anno, il 50% di rum di cinque anni, il 15% di rum di 10 anni e il 5% di rum di 15 anni. Lo specialista incaricato di creare un mix che caratterizza in modo unico la bottiglia di rum è il mastro miscelatore (Master Blended), un ‘artista’ che unisce creatività e scienza e che perfeziona sul campo, in decenni, la sua tecnica. È il mastro miscelatore la persona che devi ringraziare quando trovi il prodotto finito con il gusto desiderato.
Poiché il rum è l’acquavite ottenuta dalla distillazione del succo della canna da zucchero o dalla melassa da essa ottenuta, è evidente che la canna da zucchero è l’ingrediente principale. Forse non tutti sanno che fu Cristoforo Colombo, nel suo secondo viaggio nelle ‘Indie Americane’ (Nuovo Mondo), a introdurre la coltivazione della canna da zucchero nell’isola di Hispaniola (l’attuale Repubblica Dominicana) e ad Haiti.
Da lì questa pianta si è diffusa rapidamente in tutti i Caraibi e la produzione del primo rum risale al XVII secolo, alle Barbados.
Per produrre il rum la canna da zucchero viene bruciata, raccolta e macinata nell’arco di circa 24 ore per garantirne la freschezza e prevenire il deterioramento.
Quali sono le caratteristiche da attenzionare quando si cerca di selezionare il miglior rum? L’etichetta è un buon punto di partenza, in essa trovi i dettagli sui marchio, produzione e miscela. Per esempio, i produttori WIRSPA hanno creato il marchio ACR (acrononimo di Authentic Caribbean Rum) il quale identifica uno standard di produzione che non prevede l’uso di additivi e per rispettare il quale il produttore deve dichiarare sull’etichetta l’annata del rum più giovane presente nella miscela. Inoltre il rum a marchio ACR deve essere invecchiato per almeno un anno in botti di legno o tini, mentre ACR Deluxe indica che il 100% del rum è invecchiato per un minimo di cinque anni.
Ci sono regole per bere il rum? No, ovviamente. Se le condizioni sono confortevoli e il prodotto è scelto con cura, sorseggiare il tuo bicchiere di rum sarà comunque un piacere. Se hai voglia di gustartelo in relax può essere bevuto anche liscio, come liquore da meditazione scaldando il bicchiere fra le mani.
D’altro canto, ghiaccio, una fetta di lime e cola sono il mix perfetto per una bevuta dal sapore tropicale, ideale per le serate di festa estive e non solo. Altrettanto rinfrescante è l’effetto creato da un rum invecchiato, mixato all’acqua tonica (1 parte di rum + 4 parti di tonica) con guarnizione di lime e menta.
Succo d’ananas, latte di cocco e rum chiaro sono alla base del long drink più richiesto nelle serate calde ad ogni latitudine. Hai indovinato? Sì parliamo proprio della Piña colada.
Lime, zucchero di canna, ghiaccio, menta fresca e rum bianco: il Mojito è uno dei cocktail più freschi e alla moda in ogni stagione estiva.
Che dire infine del Daiquiri? Cocktail originario di Cuba amatissimo da Ernest Hemingway. Anche in questo caso pochi ingredienti: ghiaccio (a piacimento), succo di lime (2 parti), sciroppo di zucchero o anche zucchero (1 parte) e ovviamente un buon rum bianco (4 parti).
Siamo arrivati al momento tanto atteso del verdetto finale. L’assegnazione del titolo miglior rum va a: Zacapa Rum Centenario XO Solera. Non abbiamo avuto scelta. Del resto lo abbiamo definito il meglio del meglio per corposità e struttura, certo, ma anche per il viaggio sensoriale che permette di compiere con la degustazione. Non è un prodotto per tutti, per complessità e prezzo, ma ripaga chi lo sceglie con tutti gli elementi che si chiedono ad un grande rum.
Al secondo gradino del podio c’è il Matusalem Gran Reserva 23 che si merita un bel 9 tondo. Ottimo per i cocktail classici e non solo vogliamo riassumere tutto il piacere che abbiamo trovato nel suo assaggio, con un vecchio adagio: “Le cose buone richiedono tempo”.
Infine, la medaglia di bronzo, che vale molto in una sfida iper competitiva, come quella finalizzata ad individuare il rum migliore al mondo, è assegnata a Williams & Humbert Ron Dos Maderas. Per la tecnologia di produzione unica e particolare si merita un 8.9.